Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, mi sono avvicinato alla poesia, non tanto leggendo libri di poeti o di scrittori, bensì attraverso la musica, ascoltando la musica.
Intorno ai 17 anni rimasi colpito, ed affascinato al tempo stesso, dalle canzoni di una cantautrice: Marina Barone, purtroppo quasi sconosciuta ieri come oggi, la quale, attraverso i suoi testi, la sua voce, le sue canzoni, riuscì a trasmettermi una forza incredibile che in qualche modo ebbe il potere di "cambiarmi la vita".
Una forza che mi consentì (e mi consente ancora) di scrivere.
Devo sicuramente molto a lei; per molto tempo è stata la mia musa ispiratrice, fino a quando per un, credo, naturale processo di costante crescita e di costante ricerca interiore, non trovai nella scrittura  un mio percorso ed un mio stile.
Sono dunque assolutamente convinto che la musica come la poesia debba emozionare, debba essere veicolo di emozioni e messaggi, positivi o negativi, in grado di smuovere quella parte nascosta che è dentro ciascuno di noi.
Nel tempo, il destino, oltre a Marina, mi ha fatto incontrare altri preziosi amici musicali che vivono, cantano e suonano con il preciso scopo di diffondere dei messaggi che possano anzitutto sconfiggere il grigiume che circonda le nostre esistenze, restituendo così alla musica ed alla parola nuova linfa, ossigeno, una speranza poetica, ponendosi in completa antitesi nei confronti di quella musica umiliata, ridotta a brandelli, involgarita, resa asfittica dal business discografico, di cui noi siamo spesso impotenti ascoltatori e loro invece le vittime in prima persona (perché magari non riescono a trovare o viene negato loro il giusto spazio per suonare, per esibirsi, per proporsi, tanto su di un palco che davanti alla telecamera di uno studio televisivo, come invece sarebbe giusto).
Sono tre artisti meravigliosi di grande talento e di grande spessore artistico, oltre che dotati di una grande carica di umanità e simpatia (doti che magari spesso scarseggiano negli artisti).




• Marina Barone




• Susanna Parigi




• Luca Bassanese